domenica 7 luglio 2013

Roma Termini

Passa un mese. Passeran due mesi e io scenderò a Roma Termini con due signore con le quali condivido una casa a Ravenna provincia. Sento già le loro risate false in stile chiwawa da spettegolezzo domestico. Battute tristi e brutto trash che a una giovane frustrata non fan ridere.
Nel mentre ho cambiato calligrafia e fumo l'ultima Marlboro rossa, l'ultima perchè qui dove abito è tutto in controsenso. Apparte il mio Odio.
Bhe, fatto sta che il tabacchino cocainomane -pescelesso- che sta vicino casa mia ha cambiato il distributore delle paglie sovrapponendo l'evento al cambio dei cinque euri: quel cazzo di distributore prende solo i vecchi. In più ha aggiunto una macchinetta di schifezze varie della quale non ne capisco la reale utilità, se non quella di farmi ingrassare. Anche quella prende solo i vecchi, vecchi nottambuli malati di Alzheimer che popolano questo paesino.

Rimango in casa sveglia di notte fino alle 6 -aspettando- questo mese che dovrebbe passare. Poi scenderò a Roma Termini e Roma Delirio/litigi.
Mi salta in mente l'idea di propormi due passi alle 4.25, è notte appunto. Rimane un'ora e trentacinque minuti. Vorrei un bicchiere di buon San Giovese, il nostro vino! Terra.
Vorrei si materializzasse un finestrino e un'ambientazione sulle rotaie ora, per viaggiare sola dentro un'intera carrozza di un IC, ma farebbe ritardo lo stesso.
Accanto a me, giovedì, sedevano due ragazze che per far stare comode le loro borse vicino ai loro culi raccontavano, ai poveri disgraziati saliti per ultimi, che i posti non erano liberi causa amici immaginari che stavano arrivando. Simpatiche; ma il caldo il ciclo la voglia di leggere il mio libro la stanchezza e le loro voci che parlavano di "non far la trulla amore" improvvisavano uno schizofrenico balletto ai miei nervi sottili e stanchi. Campi di sterminio.

Ho nella soletta delle Vans Authentic black/black la voglia vera di andare e trovare.

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