venerdì 6 dicembre 2013

Le bugie di Armando.

Sui muri verde camo di quelle stanze scorrevano fiumi di odori, gli  anni vissuti con altre persone tralasciando il pensiero di poterci rimanere da solo lì dentro.
Il soffitto bianco invecchiato-sporco-uno specchio, un riflesso di loro e di lui.
Ha assorbito tutte le idee vaganti nell'aria, come fumo dalle sigarette in quei party dati per ridere di cose totalmente futili, per guardarsi negli occhi l'odio affogare le pupille e dilatarle.

Armando è stanco, infatti ormai son le 9 di sera, camminato tutto il pomeriggio. Il bar Egidio.

La porta della cucina dal lato interno ad essa piena di buchi, grandi il contorno di un pugno.
Armando sta bene.
Vuole un caffè al gusto di Abdel. E nonostante ci faccia poco caso a questo, vuole risentire l'odore che aveva quell'uomo quando passava dal corridoio con la sua fretta, le sue gambe svelte e lunghe, mentre "correva" al lavoro.
I suoi genitori erano persone proprio per bene, ordinate e composte. E lì ricorda in un quadretto appeso in soggiorno.

15.15
A palline bianche, una gonna che arriva alle ginocchia. La vide in una vetrina, rimase lì 4 minuti interi-spaccati-a guardarla. Quella gonna nera e bianca era perfetta.
I rapporti completamente sagomati con un coltello da macello. Niente anestesia, 8 anni senza una donna, il tema forse più caro, dopo aver perso anche la madre.
700 chilometri e una macchina, delle sigarette cadute sotto al sedile destro; un cruscotto impolverato da anni e -una canzone-.

Armando ha sentito e visto troppo in quella vetrina, forse troppo ormai avvelenatosi gli occhi-appannatosi la mente dalla lucidità di quel momento a cui le sue sinapsi lo avevano sottoposto, rimane lì dando le spalle al negozio, quasi come gesto di lasciare indietro.
Oggi le 14 sono già passate e il caffè gli ha fatto schifo, comunque da pensare e convincersi che fosse buonissimo, squisito; altrochè!
Armando stringe il petto e con un coraggioso sospiro torna ai principi di una strada.
Quella di casa sua.

Armando è stanco, infatti ormai son le 9 di sera.