lunedì 26 maggio 2014

4.16

Delle cose stanno succedendo
silenziosamente.
La notte presente e onnipotente schiaccia le teste.
Persone da lodi, da fasce orarie anche in vacanza,
in vacanza.
Hanno successo e le vedi sorridenti, tu assente.
Ma “vacanza” è un termine silenzioso e adolescente.
Dovrei esordire con “ferie” questo tremendo, adulto termine
che conosce mare e montagne. Linee rette da seguire.
Pance da gonfiare e ricchi freddi per i peli da rizzare.

Come darvi torto, le notti schiacciano le teste.
L'onnipotenza ci fa strada nel buio, dove ogni tanto incontriamo
delle lucine bianche piccole. Noi siamo modelli veri.
Zero bagliori accecanti, zero scatti.
Le ferie o le vacanze noi le abbiamo tutto l'anno
ma non il vostro pancino caldo e peloso.
Noi conteniamo domande e non risposte.
Filtri tra cui galleggiare, le nostre foto si confondono.
Acqua ruvida. Vento ondeggioso. Liquido areoso.
Quando e se penso alle estati che furono io vedo scritto nell'aria
che un tempo scrivevo cose migliori;
o che un tempo ero migliore nel sentire arrivare.
Ora è uno scherzo, è una birra.
E' una risata.
E' aria.

Il mare è la vostra Gola. Il vostro sole lussurioso.
Con la riva che sbuffa, vi manda lontani ogni volta e vi invita all'affogo.
Le vedute distanti. La barchetta in orizzonte. Il raggio verticale.
I vostri ombrelloni obliqui, 1990..