giovedì 28 marzo 2013

Pelle vecchia.

E poi si scriveva tutto. Avrebbe scritto anche sull'aria.
I miei incontri. Le mie parole agli altri. Aveva scritto le birre che ci eravamo bevuti.
E sapeva tutte le volte che lo pensavo. Lo sapeva e basta. Perchè eravamo lì apposta.
Noi due.

Ora c'è una berretta un disegno dei pennarelli e il freddo che bho, lo uccideresti se fosse vivo.
Le bottigliette in vetro stese sul dorso a caso nella scrivania. Vetro e vetro. Tu leggi sempre.
Cazzate e cazzate. Io disegno tu guardi. Non ho niente da vivere.

Il vento le onde la musica
Le medicine il male le luci offuscate
Il trucco le berrette un parka
Verde marrone nero.
I tatuaggi da ripassare l'amore da fare un letto da buttare via
Odori noie e paura
Sentimenti, segreti e fidanzamenti
Odori mani e occhi.
Dolore.
Lì.

Tu non vieni piu qui. Io qui ci sono sempre. I bicchieri pieni di matite. I bicchieri pieni di penne. I bicchieri pieni di pennelli. I bicchieri cadono sempre. E per quanto spazio ci sia io faccio cadere tutto.
SCRUASHR - Almeno non è caduta l'acqua.
Ci sono delle cose. Quali cose? Cose che erano tra di noi.
Ma i cassonetti della spazzatura erano lì da poco e quando c'è qualcosa di nuovo non si vede l'ora di testare, ci abbiamo messo zero secondi per farlo.
Tanti anni messi insieme per niente. In un pomeriggio abbiamo messo insieme tutto, abbiamo spinto con il piede e lanciato col braccio. Arrecher de Laine.
Un parco. Un video. Foto. Qualcosa da bere. Era la giornata perfetta.
Perfetta quanto noi. Perfetta per  finire. Diamine.
Un milkshake, dolore la rabbia, un antipsicotico e un po' di fragola.
Addio.


martedì 12 marzo 2013

Mi piacerebbe ogni tanto averti qui.

I pugni han trovato luogo. Il mio stomaco è una casa.
Vorrei poterti sbattere la canzone in faccia e dirti "Ora basta, per favore, sto male.".
Così poi andarmene, occhi giganti e palpebre strettissime. Lacrime così liquide e pensieri così duri.
Oggi è una giornata strana. 
Tu te ne sei andato docile dalle mie braccia.
Non hai cullato niente. T'avrei comprato il mondo. Ti comprerei me se nessuno ti facesse un regalo, ma ti comprerei me in ogni caso.

Modi per comunicarti questo che è. 

Avrei notti da mostrarti. 
Gallerie di quadri rubati, indagini aperte e mai portate a fine, nel modo giusto.
I muri vuoti, pareti bianche, noi al centro. 

Ti scrivo lettere, aperte a chi può pensare. E tu so ne sei capace. So che tu se ci mettessi l'impegno capiresti.
Tu ti tufferesti. Sei un delfino. Devi scoprire solo di aver il sorriso. Quello apposta per me.

Ma comunque non riesco a dirlo, non so rinunciare a te, che ti dai per quel che puoi. O forse sono io che non saprei ospitare, nel modo a te sognato, i desideri e i tuoi occhi, forse le tue mani grandi. 
Letti distrutti.
L'effetto svanisce e tu non sai quale effetto. Non sai quali Otto ore passo. Spazzo via le mie voglie. Le butto nel cassonetto del vetro. Un rumore agghiacciante arriva, lo sento a rallentatore, ed io chiudo gli occhi. Raccolta differenziata. 
Lascio cadere la gravità dalla punta delle mie dita. L'acqua in una vasca. E' congelata.

domenica 3 marzo 2013

Fuori porte.

Mi fa male il cuore e ascolto una musica che mi piace. Sono a un concerto. Dopo ballo.
Chiudo gli occhi. Stesa al letto. Una visuale di stropiccio nero e bianco a frasi, sfanalante. Psichedelico. Luci stroboscopiche. Stile. Questo.
Domani.
Sono in centro ora. Davanti ho una porta che apre al vino all'alcool e a risate che io non riesco ad aprire. Qualcuno passa. Ma è deserto. Non so cosa mi rimane. Non so quanto freddo ancora c'è da accogliere. Di certo per il caldo posto non ce n'è. Un nero d'avola schifoso e 6 mozzarelline impanate. 6 tristezze. Sigarette. Troppo caldo. "Davvero?" Voglio vedere cosa succede. C'è qualcuno davanti a me. 4 persone. Che minchia mi guarda questa? Galleggia con le labbra. Buona serata.