Delle cose stanno
succedendo
silenziosamente.
La notte presente e
onnipotente schiaccia le teste.
Persone da lodi, da fasce
orarie anche in vacanza,
in vacanza.
Hanno successo e le vedi
sorridenti, tu assente.
Ma “vacanza” è un
termine silenzioso e adolescente.
Dovrei esordire con
“ferie” questo tremendo, adulto termine
che conosce mare e
montagne. Linee rette da seguire.
Pance da gonfiare e ricchi
freddi per i peli da rizzare.
Come darvi torto, le notti
schiacciano le teste.
L'onnipotenza ci fa strada
nel buio, dove ogni tanto incontriamo
delle lucine bianche
piccole. Noi siamo modelli veri.
Zero bagliori accecanti,
zero scatti.
Le ferie o le vacanze noi
le abbiamo tutto l'anno
ma non il vostro pancino
caldo e peloso.
Noi conteniamo domande e
non risposte.
Filtri tra cui
galleggiare, le nostre foto si confondono.
Acqua ruvida. Vento
ondeggioso. Liquido areoso.
Quando e se penso alle
estati che furono io vedo scritto nell'aria
che un tempo scrivevo cose
migliori;
o che un tempo ero
migliore nel sentire arrivare.
Ora è uno scherzo, è una
birra.
E' una risata.
E' aria.
Il mare è la vostra Gola.
Il vostro sole lussurioso.
Con la riva che sbuffa, vi
manda lontani ogni volta e vi invita all'affogo.
Le vedute distanti. La
barchetta in orizzonte. Il raggio verticale.
I vostri ombrelloni
obliqui, 1990..
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