mercoledì 13 novembre 2013

275,5 MI



Armando girovaga per il parco oggi. Convinto che una cacca di piccione sul cappello gli dovrà cadere.
Le sue Church's gli dicono di no. Glie lo dicono; che sta per piovere-che ogni nuvola oggi è piena e densa.
Convinto che oggi qualcosa di bello gli succederà e che una cacca di piccione rovinerà tutto. Lui è così.
E' così pieno delle sue espressioni. Solitario e in compagnia delle sue convinzioni e del suo male.
Abdel non è tornato. La casa è così vuota.
La voce della tv rimbomba nell'aria bianca. La radio smette di funzionare come sapesse che nessuno sta ad ascoltarla. Tutto in perfetto ordine.

Armando ha scoperto il Whisky stamattina alle 7 e zero otto. Sempre avuto in casa nella vetrinetta, mai aperto, ma tante volte contemplato. Le gocce del freddo Armando le ha guardate scendere dal bicchiere.
Le sue Church's questo gli avevano detto.

Si son fatte le 13 in punto e Armando è convinto ancora della cacca, ma niente. Intanto apre l'ombrello, perchè le sue scarpe hanno ottenuto ragione. La pioggia adora Armando ma Armando scappa.
Sotto il letto lui tiene gli album delle fotografie, pieni di polvere. Lì dentro giacciono i suoi rimorsi e le sue pene, i suoi denti stretti e il suo sangue capace di crepare quella parte di lui che Abdel era riuscito a far uscire di casa. Giace il caffè delle 14 che fra poco si andrà a prendere, giace la sua voglia di persone. Giace anche l'Essenza e l'assenza di Abdel forse, o meglio forse fra un po' di tempo: quando il rullino sarà pronto.


Sarà pronto?



(ti stai privando del quotidiano e di quello che la vità può darti
ti esprimi in facce straziate mentre ti parla e non puoi farti vedere comprensivo
puoi solo dimostrare la parte che preferisci, quella dura che solo il sangue e i suoi legami possono crepare)


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