lunedì 9 aprile 2012

Numerazioni.

Si svolge tutto dentro ad una stanza.
Ci possono stare almeno 3 persone.
Un proprietario e due intrusi a quelle pareti.
Chi ti conosce meglio. Piu di tutti. Chi sa cosa fai, cosa ti piace fare.
Il 4° (esterno) sa chi sei, perchè sei nato e quanto bene ti vuole.
Il 1° (proprietario) sa tutto. Sa di scrivere. Sa di raccontare.
Sa di far combaciare le paranoie, sa anche di baciare. Sa che ha quello che non si aspettava.
Si, sa tutto.

A cena con un 5°. (Esterno. Di esterni ce ne sono sempre piu di uno.)
Cibo cinese. Io noodles e ravioli al vapore.
Il 5°, di tutto.
"Ci sediamo qua?" - "Si, certo, come vuoi."
Niente piu. Niente meno. Silenzio.
Shh. Il rumore esterno al nostro tavolo, un tavolino piccolo, per due.
Ma alla fine cominciamo a parlare di sicuro, anche se non ricordo nulla.
Solo una gran cena in fretta, velocissima. Paghiamo, guardata allo specchio: ok, il rossetto non ha sbavato.
Nemmeno l'orario ha sbavato. Ansie. O ansia?
20 e 17 minuti, corri corri! Ma per cosa? Io non lo sapevo.
Non mi dicono mai niente. Sempre all'ultimo. Paura di arrabbiarsi, ecco forse perchè i non-prediscorsi.
Fatto sta che succede tutto e succede niente, che io sorrido anche se vorrei farmi portare altrove, senza un 4° e senza un 5°.
Vorre farmi portare da un 6°, che tra tutte-ora-sarebbe la "persona" con cui vorrei stare di piu.
Guarda le persone, chiedi, rispondi, ringrazia e annuisci. Capisci.
Stringi la mano, ti presenti, sorridi a chi nemmeno magari ti ha guardata in faccia per presentarsi.
Mia madre mi diceva sempre "Sii educata" e lo ero sempre.
Potrei chiedere scusa anche per una carezza, paura di far male anche con quella, tale la paranoia dell'educazione.
Vai al funerale di un 10°, sì mi dispiace. Ma l'obbligo? Lo vedo davanti al cancello di casa che mi urla a un centimetro dal naso. Oddio, caotico. Un cielo caotico.
Alla fine vedo tutto nero, che non ricordo niente. Cioè si, ricordo le persone, le situazioni, insomma i contorni.
Ma i dialoghi? L'interno? I nomi? Ogniuno ha un ruolo insomma. 1° 2° 3° 4° 5° 6° ... 10°.
In mezzo chi c'è? Oppure cosa c'è?
Insomma, non importa, quello che importa siamo noi ..e la caoticità forse.
Perchè? Perchè non saremmo tranquilli mentre dormiamo. Pensate l'inverso.. Mentre dormi sbraiti e mandi a fanculo tutti e poi apri gli occhi, fai tutto quello che devi fare, puoi anche correre verso l'ufficio se vuoi, ma in silenzio. Parlarsi con gli occhi o i gesti.
Darsi la mano senza dire nulla, non freneticamente, prendersi la mano fra le dita e basta, sorriderci.
Scendere le scale per aspettare la metropolitana e fermarsi un po a sentire e chiudere gli occhi a quel musicista con il sax. Oh, il jazz.
E allora... e allora niente.

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